Carmela Z.

Ho conosciuto gli amici della DON TONINO BELLO qualche anno fa, quando, insieme a loro, ho preso parte alla realizzazione di un progetto di sensibilizzazione e di inclusione sociale che ha coinvolto l’intera provincia irpina partendo dall’analisi delle specificità di ciascuna delle comunità che abbiamo incontrato in quasi un anno di lavoro. Insieme abbiamo affrontato tematiche importanti e creato momenti di gioia e di aggregazione. Con loro, per esempio, sono entrata in un carcere per la prima volta in vita mia e lì abbiamo discusso di genitorialità, della difficoltà di vivere il proprio ruolo di genitore quando si sconta una pena in un istituto di reclusione. Con loro ho conosciuto la realtà di un centro di accoglienza per rifugiati, grazie a loro ho visto l’operosità di chi, ogni giorno, si adopera nella lotta alla povertà. Sono rimasta molto colpita dalla capacità dei ragazzi che fanno parte dell’ associazione di fare squadra; sono dinamici, allegri, impegnati a realizzare i loro personali progetti di vita, eppure in grado di riservare una parte del loro tempo e le loro abilità a chi, per varie ragioni, vive ai margini della società. Mi ha molto impressionato la rete di relazioni sociali che l’associazione ha saputo creare negli anni. Credo, per finire, che un altro punto di forza della DON TONINO BELLO, di cui va dato merito a chi guida il gruppo, sia l’attenzione alla formazione dei volontari perché il loro impegno, mosso da buona volontà e senso civico, sia anche efficace e competente.